Con la cultura si mangia eccome! Il film di casa Madia pagato dai contribuenti

Posted on febbraio 26, 2014 di


Cosa volete che vi dica..

Di post su questa signorina ne ho scritti.

L’ha voluta Renzi, tradendo, come suo solito, la promessa di premiare i migliori e di incentrare tutto sulla meritocrazia.

Ma quale merito…

I soliti maneggi da prima Repubblica.

Ma forse sbaglio io.

Uscire con il figlio del Re e passare da un letto all’altro della politica e delle correnti piddine è un merito.

Forse non aver mai lavorato è un merito, perchè dimostra come si possa diventare ricchi senza aver mai fatto un cazzo e vivendo alle spalle degli altri.

Forse è anche un merito non sapersi quasi esprimere nella lingua di Dante, ma assurgere alle cariche più importanti della Repubblica.

Colei che sbaglia i ministeri, che risponde stizzita alle domande dei giornalisti, deve avere molte amicizie ed un cuore grande, grande.

Adesso farà la mamma, col culo degli altri.

E, statene certi, tra 30-40 anni vostro figlio, dopo che vi siete spaccati la schiena in questo paese del caxxo, si ritroverà in Parlamento Matteo Madia o come cazzo chiamerà suo figlio.

Perchè una Madia, viste le premesse, puo’ essere per sempre.

Ora scopriamo che la Giunta piddina dell’integerrimo Nicola Zingarettti ha finanziato con oltre 300.000 euro il film del regista renziano Brizzi, prodotto dal Kompagno della Madia.

Ovviamente a sinistra tutto tace.

Questa è la prova prvata che con la cultura si mangia eccome!!

Così, il compagno coi soldi pubblici fa i suoi filemetti, la madre a 28 anni è parlamentare ed ora è già Ministro e tu, povero cazzone di un pensionato che hai investito due soldi di risparmi o la tua liquidazione in azioni, pagherai le tasse.

In Italia funziona così.

E magari li voti anche sti coglioni, visto che i pensionati votano compatti Pd e Pdl.

Fosse successo con Berlusconi, calati cielo.

Pensate: il Berlu che finanzia con 300.000 euro una pellicola dove recita una olgettina.

Almeno vedevi un paio di tette, con buona pace della Signora Boldrini.

-:)

Cari giovani, almeno voi, andatevene da questo paese o, alle prossime elezioni, chiudete nonni e genitori in casa e buttate le chiavi.

-:)

Comunque, quello che penso io di Madia lo ha detto Cacciari tempo fa: un mix di puttanate, ignoranza, chiacchiere.

Ps: Renzi la ringrazio nuovamente da suo coetaneo, cittadino, contribuente, laureato, masterizzato, etc, etc per averci regalato un essere di tal fatta come ministro. Lo ripeto: cento volte meglio Nicole Minetti.

Oh, poi sono i grillini quelli inadeguati…

 

fonte http://www.ilgiornale.it/

Dalla Regione Lazio 315mila euro alla pellicola in cui recita il ministro, prodotta dal marito

Una piccola particina nel film anche per quella bionda elegante, che poi è Marianna Madia, renziana dell’ultima mezz’ora, nonché ministro della Pubblica amministrazione del primo governo Renzi. La pellicola dove esordisce la ministra, già lettiana, veltroniana, bersaniana e vicina di banco alla Camera di D’Alema (che prima di essere rottamato fece in tempo a impressionarla: «D’Alema è un grande, sapete sa l’Iliade a memoria…»), è Pazzi di me, commedia stereotipata sul mondo femminile diretta dal regista, anche lui renziano, Fausto Brizzi («Io e Matteo siamo la generazione Goldrake. Ci accomunano molti valori e non ci divide niente»). Film poco premiato dal pubblico e dalla critica, ma perlomeno premiato dalla Regione Lazio, guidata dal governatore Pd Nicola Zingaretti. Che nella determina del 17 dicembre 2013, con oggetto «Interventi regionali per il cinema e l’audiovisivo, impegno di spesa di 10.000.000», elenca i beneficiari del sussidio regionale, con relativo importo. E al film del regista renziano Brizzi, con cameo della ministra renziana Madia, la Regione Lazio assegna un contributo di 315.895 euro. Non al regista, per la precisione, ma alla società di produzione di Pazzi di me, cioè la Wildside Srl. Chi la guida? Lo stesso Brizzi, insieme ad altri tre soci: Lorenzo Mieli (fondatore di Wilder, figlio di Paolo Mieli presidente di Rcs libri), il regista Marco Martani e il produttore Mario Gianani.

Quest’ultimo è anche il marito della ministra Madia, soave comparsa del film del renziano Brizzi (il suo loft nel quartiere etnochic di San Lorenzo a Roma è tappa fissa per Renzi in trasferta) finanziato dalla Regione Lazio. Nei 10 milioni di euro distribuiti dalla direzione regionale Cultura e Politiche giovanili ci sono molte altre pellicole. Anche La mafia uccide solo d’estate, prodotto dalla stessa Wildside e diretto dal regista, esordiente ma anche lui renziano, Pif – un habitué della Leopolda poi finito sul palco di Fazio a Sanremo -, ha ricevuto apprezzamento e sostegno economico dalla Regione Lazio, ma un po’ meno: 112.361 euro. Molte altre le opere finanziate con generosità dalla Regione Lazio, che pure naviga tra debiti e buchi di bilancio. Tra gli altri, 399mila euro alla Palomar Spa, per la produzione di Il commissario Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, fratello maggiore del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La Madia dovrà affrontare uno dei capitoli su cui Renzi punta di più, la riforma (o rivoluzione) della Pubblica amministrazione italiana. Dovrà dunque dimostrare di non essere una «raccomandata», come la accusano i detrattori, anche dentro il partito (la bersaniana Chiara Geloni, ex direttore della web tv del Pd, in una lettera aperta le ha rinfacciato di aver circumnavigato tutte le correnti Pd). Quelli che nelle ore, anzi nei minuti, dopo la sua nomina a ministro, sul web si sono subito scatenati, ricordando il suo passato fidanzamento con Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica (non ancora al momento della liaison) o le amicizie influenti, o la capacità di surfare tra le correnti Pd ritrovandosi sempre in quella vincente. Tutta invidia.