La Grecia ha truccato i conti pubblici per vincere le elezioni europee?

Posted on Maggio 4, 2014 di


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Prima di leggere l’articolo, date un occhio al mio precedente post Renzi come Samaras, l’Italia come la Grecia?

Pare inoltre che, anche in Grecia, il governo voglia intraprendere il percorso delle riforme istituzionali.
Che dite: i programmi di Renzi e Samaras li partoriscono a Bruxelles?

fonte:http://www.investireoggi.it/

Secondo Varoufakis, la Grecia avrebbe truccato ancora una volta i conti pubblici, in vista delle elezioni europee. L’Europa lo saprebbe, ma fingerebbe di nulla.

Dal suo blog, Yannis Varoufakis si scatena contro il governo di Atene e, in particolare, il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, accusandolo di essere tornate alle vecchie statistiche alla greca. Il riferimento è ai dati sull’avanzo primario del 2013 di 1,5 miliardi di euro, pari allo 0,8% del pil della Grecia. Il governo ha annunciato entusiasta il risultato, che garantirebbe la sostenibilità delle finanze statali, in una prospettiva di medio-lungo termine.

Ma secondo Varoufakis, sarebbe l’ennesimo falso dei conti pubblici greci, similmente a quanto accadde alla fine degli anni Novanta, quando Atene entrò nell’Eurozona, dopo avere centrato i parametri del Trattato di Maastricht, truccando i conti. Una realtà storica accertata e di fatto ammessa dalle stesse autorità del tempo. Ma Varoufakis ci dice qualcosa in più: a quei tempi, il presidente del consiglio degli esperti economici era proprio Yannis Stournaras, l’attuale responsabile delle finanze e che allora negoziò l’ingresso di Atene nell’euro, il quale gli avrebbe confidato che i conti erano stati truccati.

L’espediente trovato adesso per abbellire il bilancio sarebbe lo stesso, spiega, ossia trovare 5,4 miliardi di un cosiddetto “buco bianco” inesistente nelle entrate fiscali. In sostanza, il governo si sarebbe semplicemente tolto dal bilancio quasi il 3% del pil di spese reali, con la benedizione della Troika (UE, BCE e FMI).

Il ruolo dell’Europa

Ma perché l’Europa, dopo avere tanto premuto per l’austerity, ora avallerebbe, addirittura, un trucco contabile? La risposta sarebbe semplice: per vincere le elezioni europee del 25 maggio. Sia i creditori che la stessa Grecia hanno tutta la convenienza, in questa fase pre-elettorale, di dimostrare ai propri cittadini che la crisi dell’euro e dei debiti sovrani è alle spalle, che i governi sono stati in grado di risolverla. La realtà sarebbe ben diversa e la Germania si limiterà dall’estate in poi ad allungare le scadenze del debito ellenico (oltre il 175% del pil), abbassando al contempo anche gli interessi. Così facendo, le rate da pagare per la Grecia saranno più basse e meno dolorose, ma Varoufakis sostiene che Atene diventerà un debitore insolvente perenne.

Dal blog, l’accusa dell’uomo ai vertici europei è chiarissima: la crisi viene risolta creando nuove bolle. E come non dargli ragione, se si pensa che in pochi mesi e apparentemente senza una spiegazione, i rendimenti dei titoli di stato dei Piigs sono letteralmente crollati e in molti casi scesi ai minimi storici, quando i fondamentali di economie come l’Italia sono a pezzi? Volete vedere che la crisi dei bond tornerà dopo le elezioni europee?

Posted in: #NuovaResistenza