I depositi fino a 100.000 euro sono davvero sicuri?

Posted on dicembre 11, 2015 di


Anni fa parlavo del bail in.
Un misto di incredulità e scetticismo accompagnava queste mie oscure profezie.
Oggi, dopo il “salvataggio” delle 4 banche del Pd, tutti smanettano su internet alla ricerca di informazioni.
Altri si recano in banca per capire (da chi lavora in banca,eh?! 😨:o😱) la solidità del proprio istituto.

Allora, prima che vi facciate nuovamente fregare,  ve la dico tutta e subito: la storia dei depositi garantiti fino a 100.000 euro è una menzogna.
Per dirla con Fantozzi: “una cagata pazzesca”
Così come lo era ripetere che l’Italia aveva un sistema bancario solido.. (si è visto eh?)

Il fondo interbancario che dovrebbe (DOVREBBE) garantirvi non ha sufficienti risorse in caso di crack di istituti anche di medie dimensioni.

Tale fondo dovrebbe in teoria garantire qualcosa come 500 miliardi di euro.

Sapete quanti ne sono stati accantonati per salvare questi benedetti c/c?
2 miliardi, se tutto va bene.
Cercate pure su internet.
Io scrivo questo post col mio smartphone e non ho tempo per linkarvi materiali e/o siti.

Finiamola di dire cazzate e che “sotto i 100k siamo tranquilli”

Non è proprio così e bisognerebbe esserne consapevoli.

Ora che c’è la solita polemica provinciale italiota sulle banche…da chi andate a prendere le info giuste?
Dal governo che vi ha mentito fino a ieri?
Dai media che occultano le cose?
Dalle banche stesse?
Eh dai!!
Suvvia!
C’è un limite alla coglionaggine, no?

Poi fate come vi pare.
Credete a ciò che più vi fa stare meglio.

E speriamo che il cielo ve la mandi buona.

Il Fitd (così si chiama il “fondo” che vi dovrebbe garantire…) è un bazooka senza potenza di fuoco…
E più che “fondo” è un consorzio…
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è, al massimo, una pistola…ad acqua.
Serve, appunto, a tranquillizzare.
Ma in caso di crack non vi salverà, potete starne certi.

Ps: chi ha seguito il blog in questi anni lo sa.
E sa anche cosa dovrebbe fare per proteggersi il culo.
😉
Buona notte e sogni d’oro.

 

ps: tenete anche presente che, comunque, in caso di problemi potrebbero bloccarvi i soldi per 2-3 mesi (è già successo)

 

AGGIORNAMENTO DEL 15-12-2015

via @paolocardenà

QUANTO SONO PROTETTI I DEPOSITI BANCARI? (di Paolo Cardena’)

Come è noto, in Italia, l’organismo deputato a garantire la tutela del depositi è il Fondo Interbancario di tutela dei depositi.
Al FITD, per obbligo di legge, aderiscono tutte le banche residenti in italia, eccezion fatta per le banche di credito cooperativo che, a loro volta, aderiscono al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
Senza addentrarci troppo sulle modalità e sulle forme di garanzia prestate dal Fondo (che potete trovare QUI ), quel che preme segnalare è l’assoluta inadeguatezza del fondo, rispetto ai fondi classificati come “Rimborsabili”,cioè rispetto ai volumi dei depositi bancari rimborsabili.
Per comprendere di cosa stiamo parlando, osserviamo la  tabella di seguito riportata,  tratta dalla Relazione Annuale del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, riferita all’anno 2014, pubblicata qualche settimana fa.

Nel suo complesso, i depositi rimborsabili (cioè quelli che godono della garanzia) sono 508 miliardi di euro, a fonte di accantonamenti disponibili per appena 1,66 miliardi di euro, che corrispondono ad appena lo 0.30% dei fondi rimborsabili

 
Comprenderete che, stando alla fragilità di buona parte del sistema bancario nazionale (destinata a peggiorare con il protrarsi della crisi,  che genera ulteriori sofferenze che incidono sui bilanci bancari e quindi sulla solidità di molti istituti) appare del tutto ingannevole e fuorviante parlare dell’esistenza di una garanzia assoluta sui depositi inferiori ai 100 mila euro.
 
Fino ad un paio di anni fa, il FITD pubblicava anche quest’altra tabella nella quale venivano raggruppati di depositi rimborsabili in base al grado di rischio associato alle banche.
Nel 2012 oltre la metà dei depositi erano allocati in banche che lo stesso FITD considera(va) con un livello di rischio superiore a quello medio,  con il grosso della fetta (197 mld di euro) allocata presso istituti con  “Rischio Medio Alto”, e addirittura oltre 50 miliardi allocati presso istituti con “Rischio Alto” (43 mld) o “Escudibile” (11.1 mld).
La tabella, come abbiamo detto,  non è stata più inserita nel rapporto. Immaginate perché…
Tuttavia, per valutare il rischio alle quali sono esposte le banche consorziate, il FIDT utilizza 5 indicatori gestionali calcolati su base sia individuale sia consolidata. Uno di questi è l’indicatore di rischiosità A1 (di cui al grafico successivo,) che misura il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio di vigilanza, significativamente peggiorato rispetto al 2012.
Per concludere va ricordato che tra pochi mesi entrerà a regime il meccanismo di soluzione delle crisi bancarie, che trae spunto proprio dall’esperienza cipriota. Ricorrendo talune condizioni, in caso di dissesto di qualche banca, i primi ad essere colpiti saranno gli azionisti, e quindi gli obbligazionisti junior, quelli senior e, successivamente, in caso di necessità, anche i correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro. Quindi i correntisti con depositi inferiori ai 100 mila euro, possono dormire sonni tranquilli? Direi proprio di no.

Non tutte le banche sono uguali, anche se alcune sono più uguali di altre. Quindi, saper scegliere la propria banca è questione fondamentale per tutelare i risparmi.

 

Posted in: #NuovaResistenza